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Le fibre superassorbenti di TECHNICAL ABSORBENT UK

Tra gli impieghi più interessanti delle fibre superassorbenti (www.techabsorbents.com) ci sono i feltri agugliati e nontessuti thermobond per il mantenimento naturale degli strati verdi come prati, aiuole e fioriere. Gli obiettivi principali sono:
1. contenimento nei consumi di acqua – soprattutto nelle aree a bassa piovosità,
2. mantenimento dell’umidità costante del suolo in prossimità delle radici – soprattuto nei periodi siccitosi,
3. riduzione dei rischi di stagnazione superficiale dell’acqua piovana o per eccesso di innaffiatura,
4. riduzione rischi di erosione dello strato biologicamente più ricco e fertile,
5. stimolazione della radicazione nei prati artificiali.

Queste le principali applicazioni:
1. geotessili: feltri drenanti per il mantenimento del manto erboso nei campi da golf, parchi pubblici e giardini;
2. bioedilizia: nontessuti e feltri drenanti per il mantenimento del manto erboso nei terrazzi verdi e negli eco-tetti;
3. sport: feltri e nontessuti drenanti per campi artificiali di calcetto, calcio, tennis e altri sport all’aperto;
4. rimboschimento e ricostruzione manto verde (post incendio, frane ecc): feltri drenanti in particolare per terreni in pendenza.

Le fibre superassorbenti sono mescolate nei feltri e nontessuti in percentuali diverse a seconda della applicazione, così come il peso e struttura dei feltri e dei nontessuti. I substrati possono essere realizzati in fibre sintetiche, rinforzati con reti o accoppiati a strutture tessili diverse per il mantenimento delle prestazione nel lungo periodo o in fibre naturali come juta, rigenerate come cotone e lana. La fibra superassorbente è sintetica, non biodegradabile. Assorbe rapidamente fino a 20 volte il proprio peso gelificando per poi tornare alla struttura di fibra quando disidratata; la disidratazione forzata richiede l’impiego di elevata energia termica in quanto la fibra – in particolari condizioni ed in presenza di fibre naturali biodegradabili – può disgregarsi e diventare inerte. La fibra è taglia unica da 10 dtex. Lunghezze da 6 a 100mm e oltre su richiesta.

Fibre Antimony free

È diventato quasi un imperativo: le fibre di poliestere devono essere sempre più antimony free (senza antimonio). In realtà c’è un criterio fissato dalla norma europea (v.sotto) ma ci sono anche studi che evidenziano le problematiche dell’antimonio presente nel PET a contatto con gli alimenti (con cui ormai si produce la fibra di poliestere e al contempo anche il polimero delle bottiglie).

Cos’è l’antimonio: Elemento N.51 simbolo SB.
In quanto semimetallo, l’antimonio ha l’aspetto di un metallo, ma non ne ha il comportamento tipico chimico e fisico. Reagisce con gli acidi ossidanti e con gli alogeni. L’antimonio è calcofilo, si accompagna spesso allo zolfo, al tellurio e ad alcuni metalli pesanti: piombo, rame e argento.
Gli ossidi e i solfuri di antimonio, l’antimoniato (V) di sodio (NaSbO3) e il tricloruro di antimonio (III) (SbCl3) sono usati nella produzione di composti ignifughi, di smalti, di vernici, di vetri e di ceramiche e come catalizzatori di esterificazione (ndr: il PET) (https://it.wikipedia.org/wiki/Antimonio)
Dove si trova: Nella produzione di PET si richiede l’impiego di un catalizzatore tossico, il triossido d’antimonio (Sb2O3). L’elevata concentrazione di antimonio nel PET (fino a 300mg di antimonio per kg di plastica), combinata con l’elevata temperatura d’utilizzo, può provocare un aumento della migrazione di tale elemento nelle derrate alimentari…
Il quantitativo di antimonio nelle fibre di poliestere non deve superare le 300 ppm (ndr:legge EU96/304/CE).

Le risposte del produttore di PET Far Eastern Textile
Il gruppo Far Eastern produce fibre di PET contenenti mediamente livelli di antimonio tra 5-6 gr/kg quindi largamente inferiore alla norma. Tuttavia a fronte di una specifica richiesta di impieghi della fibra PET nei separatori per batterie, Far Eastern ha sviluppato una fibra di PET contenente una quantità di antimonio inferiore al 2%. Un risultato importante per le industrie produttrici di batterie che richiedono una particolare attenzione al mantenimento degli elevatissimi standard di sicurezza.

Nuova fibra bi-componente PET/COPET 3,2 den per non-tessuti, feltri e ovatte termolegate

La fibra si colloca in uno stadio intermedio tra le tradizionali fibre di 4,4 e 2,2 den. Queste ultime sono mediamente più costose. La nuova fibra 3,2 den viene prodotta e venduta da Far Eastern Textile group allo stesso prezzo/kg della fibra 4,4 den. I vantaggi sono evidenti a seconda degli obiettivi:

1. maggiori punti di legatura a parità di % di bi-componente impiegato e di peso mt2 del prodotto finale

2. riduzione del peso del manufatto a parità di capacità di resistenza alla trazione

3. miglioramento della sofficità tattile

4. miglioramento della rigidità strutturale

5. economicità

La fibra è disponibile in Europa per campionature. Distributore: RMBfibres Ch.

 

Offerta fibra DDP (delivered duty paid)

RMBfibres distributore in Italia delle fibre del gruppo Far Eastern (Eastlon) di Taiwan, rappresentata da BTTFIBRE, è lieta di annunciare il ritorno alle quotazioni DDP (delivery duty paid – consegnata e sdoganata) dopo 2 anni di sospensione del servizio. L’azienda svizzera è presente in Italia da 20 anni e rappresentata in esclusiva dalla nostra società fin dalla sua fondazione. Con questa iniziativa RMBfibres intende dare un segnale di fiducia al mercato italiano e confermare l’importanza che il mercato italiano dei tessuti tecnici riveste a livello europeo. Resta inoltre confermato il magazzino RMBfibres di Brema (Germania) per le emergenze e le forniture inferiori alle 10 T.

Marco Benedetti

marco-benedettiDa oltre 30 anni innovatore, ricercatore e imprenditore attivo a livello internazionale nella progettazione e vendita di tecnologie e impianti per la produzione di tessili tecnici in particolare nontessuti e laminati. Dal 1993 attivo anche nell’assistenza tecnica e vendita di materie prime tessili e tecnologie in Italia. Pionerie nella sperimentazione dei principi della GreenEconomy per la PMI ad alto valore aggiunto, per la quale ha ideato e realizzato brevetti, in particolare riguardo ai beni di largo consumo per la tutela della salute e dell’ambiente. Ambientalista e promotore del Manifesto della Chimica Verde. La Natura come partenza e arrivo della ricerca.